Sono ormai trascorsi cinque mesi dalla morte di Tiziana Lombardo – mia moglie – ricoverata e deceduta presso l’ospedale di Vibo Valentia, due giorni dopo aver dato alla luce la nostra secondogenita. Le indagini degli organi inquirenti proseguono e gli indagati continuano a essere dieci, tutti del reparto di ginecologia.
Allo stato attuale, di sicuro c’è che Tiziana non è mai uscita viva dall’ospedale all’interno del quale è morta due giorni dopo il parto, lasciando due bambini senza le amorevoli cure della loro mamma.
Solo se la Procura non chiederà una proroga delle indagini, sarà presto chiaro quali posizioni, tra quelle dei dieci indagati, potrebbero essere archiviate e chi invece sarà rinviato a giudizio, avviando un processo che, pur non potendola riportare in vita, renderebbe giustizia a Tiziana e a tutti noi familiari.
A tre mesi dai tragici eventi che potrebbero aver causato la morte della giovane mamma, viene pubblicato, per la Meligrana Editore, il libro dal titolo “Tiziana: Amore che genera Amore”, scritto a quattro mani da Tiziana Lombardo e Antonio Libertino.
Come è ormai tristemente noto, in realtà, la vita di Tiziana Lombardo si è spenta presso l’ospedale di Vibo Valentia il 5 gennaio del 2017: la donna non ne è mai uscita, se non da morta, due giorni dopo aver dato alla luce la sua splendida secondogenita.
Nei giorni successivi a questo tragico evento, il marito ha cominciato a scriverle, a disegnare, a raccontarle storie, come in un colloquio tra vivi e defunti che fa bene alla memoria di chi è passato oltre, all’anima di chi è rimasto e ai cuori di quanti vorranno accostarsi alla lettura.
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Come scrive Annalisa Di Muzio, psicologa e psicoterapeuta, nella presentazione del libro, si tratta di «una di quelle rare occasioni in cui c’è spazio per tutti i sentimenti umani: la gioia insieme al dolore, il senso di incredulità e di impotenza, la compassione, la forza, la bellezza, la speranza, il coraggio, l’amore».
Dopo un capitolo intitolato “La nostra storia”, in cui vengono narrati dettagli inediti su ciò di cui Antonio è stato, suo malgrado, testimone diretto, il libro si compone di una sezione ampiamente illustrata, con acquerelli realizzati dall’unico dei due autori rimasto ancora in vita, e tante foto, tra cui alcune scattate dalla stessa Tiziana.
Il tutto è arricchito da una vasta sezione multimediale, disponibile online, con le video interviste rilasciate da Antonio e dal suo avvocato Francesco Ruffa, e oltre un’ora di storie e lettere, con una canzone creata appositamente per Tiziana da Nicola Lico, che ha perso anch’egli di recente la sua amata. Il testo è anche impreziosito da una conclusione scritta dallo scrittore e giornalista Alessandro Stella.
«Questo libro – aggiunge Annalisa di Muzio – che onora la memoria di Tiziana, di ciò che lei è stata e di ciò che continua a essere in un’altra dimensione, racconta con disarmante semplicità il coraggio di un piccolo grande uomo nell’affrontare il dolore, traendo forza da tutto ciò che Tiziana (e la loro vita insieme) gli ha donato e non da ciò che ha perso con la sua scomparsa. Dalle parole di Antonio emerge un grande senso della realtà nel perseguire la verità senza mai lasciarsi sopraffare dalla rabbia, senza mai abbandonarsi all’autocommiserazione, lasciandosi guidare dal suo grande Amore che vince su tutto. Sembra facile ma non lo è».
Il libro è già disponibile (o in arrivo) nelle migliori librerie e online, in formato cartaceo ed eBook. Maggiori informazioni e un’anteprima sono disponibili su www.tizianalombardo.it/libro.
Mi sento di ringraziare tutti quelli che ci sono stati vicini e continuano ad esserlo, anche dopo questo triste momento: la comunità, gli amici, i parenti – vecchi, nuovi e ritrovati – e chiunque abbia rivolto a noi un pensiero.
Grazie a chi ha letto e ascoltato – e mi sta aiutando a condividere – quello che si trova in questa raccolta: pensieri, racconti, disegni, idee, momenti della nostra storia d’amore, libere associazioni e registrazioni audio, il tutto per onorare la tua memoria e per aiutare me stesso ad affrontare questa dura prova. Grazie alla Polizia di Stato e al Pubblico Ministero, i quali ci stanno aiutando e ci aiuteranno di certo a far luce sulla serie di eventi che ha portato alla perdita della persona speciale che eri.
E grazie di cuore anche a quelle ostetriche dell’Ospedale “G. Jazzolino” di Vibo Valentia che ti hanno aiutata a dare alla luce la splendida bambina che è Giada; a quei medici che hanno fatto del loro meglio per salvarti; a chi mi ha permesso di baciare il tuo “guscio vuoto” subito dopo l’intervento e al medico che si è assunto l’onere di darmi quei tragici dettagli.
Infine, voglio ringraziare anche, e soprattutto, i miei figli, Pasquale e Giada, senza dei quali forse avrei reagito diversamente.
Le famiglie Libertino/Lombardo, specificano che: alla luce delle prime risultanze dell’autopsia eseguita il giorno 8 gennaio 2017, si precisa che, allo stato attuale, non è stato riscontrato alcun aneurisma dell’arteria splenica che, ad oggi, risulta solamente una delle possibilità diagnostiche da confermare con i successivi esami istologici valutati e confrontati unitamente all’esame di tutta la documentazione sanitaria sequestrata e già in possesso dell’A.G. procedente.