Un sabato sera, a poco più di un mese da quel tragico giorno, siamo andati al circo armati della spada luminosa di Pasquale. Fatto sta che, mentre lui mi chiedeva se potesse sposare l’acrobata di nome Gessica, la spada mi è caduta goffamente sotto la gradinata e non l’ho potuta più recuperare, anzi, non l’abbiamo trovata più, nemmeno quando l’abbiamo cercata. Appena usciti dallo spettacolo, Pasquale se n’è ricordato e giustamente si è arrabbiato.
Gliel’avrei ricomprata il giorno dopo, ma ovviamente non gli è bastato. Mentre tornavamo a casa, la figlia dei nostri amici si è sentita male e, dato che eravamo lì, ci siamo fermati al negozio cinese del vicino centro commerciale, alla ricerca di una nuova spada. Proprio in quel momento, di sabato sera, in quel negozio grandissimo nel quale c’era da perdersi, mi sono trovato davanti una persona mai vista prima, se non il 5 gennaio, il giorno in cui te ne sei andata. La mia reazione più naturale e spontanea è stata quella di ringraziarla per ciò che ha fatto quella sera, dal profondo del mio cuore. Siamo riusciti a parlare per un paio di significativi minuti, prima che Pasquale mi riportasse alla ricerca del suo oggetto del desiderio.
Certo, le coincidenze sono state così tante che, quasi quasi, sarebbe stato più facile trovare un ago in un pagliaio nel cuore della notte. Mi piace pensare che qualcuno lassù volesse proprio che io rivedessi quella persona. Eri forse tu?