LE INDAGINI SI CHIUDERANNO PRESTO

Le indagini preliminari per la morte di Tiziana Lombardo, mia moglie,  hanno  superato i termini massimi stabiliti dall’articolo 405 del codice di procedura penale.  Sia io che tutti i familiari di Tiziana siamo consapevoli che nella prassi è tollerato che le indagini possano durare ancora di più, perciò continueremo ad aspettare gli esiti investigativi rispettando l’operato e i tempi della Magistratura, confidando che si arrivi al più presto a un giusto processo nei confronti dei presunti colpevoli di un omicidio colposo che – a nostro modo di vedere – poteva e doveva essere evitato.  

Infatti, essere stato presente in prima persona a degli eventi così drammatici, così come l’essermi affidato a dei professionisti preparati e obiettivi, mi ha permesso, mio malgrado, di avere già un quadro completo e preciso di ciò che è avvenuto negli ultimi giorni di vita di Tiziana, sia al momento dell’espulsione della placenta, con la manovra che le  ha quantomeno provocato un forte urlo di dolore, sia nelle tante ore che hanno preceduto la sua morte, avvenuta nell’ospedale in cui  è entrata viva, per uscirne solo da morta.

Ciò che purtroppo non so, e che tutti noi familiari vorremmo sapere, sono le ragioni che hanno portato dei professionisti seri ed esperti a non intraprendere nessuna terapia volta a rallentare un’emorragia di cui erano a conoscenza già a partire dalle ore 12.18 di quel terribile 5 gennaio 2017. Perché hanno aspettato che Tiziana si dissanguasse e che – diverse ore dopo, quando era già nel reparto di chirurgia – andasse in shock, prima di procedere a una trasfusione o a un’infusione di liquidi che l’avrebbero stabilizzata prima dell’intervento?

Come mai hanno accertato per ben due volte un emoperitoneo massivo sia con un’ecografia addominale sia con una TAC (che essendo stata effettuata senza mezzo di contrasto non avrebbe potuto comunque dare informazioni precise sull’origine dell’emorragia)? Ci facciano sapere, nei modi e nelle sedi opportune, perché hanno perso tutto quel tempo prezioso invece di procedere subito a un intervento in laparotomia esplorativa.  E ancora, perché dopo che ormai avevano la diagnosi hanno riportato ancora una volta la paziente nel reparto di ginecologia, perdendo ulteriore tempo?

Con nostro immenso dolore, solo di recente ci siamo inoltre resi conto che Tiziana era da considerarsi morta già a partire dalle 16.00, tempo dopo che io stesso l’avevo finalmente lasciata – totalmente cosciente – nel reparto di chirurgia. Il suo cuore ha infatti smesso di pompare sangue certamente a partire da quell’ora, e non è mai più ripartito nonostante qualche timido segnale di ripresa elettrica in seguito alle manovre di rianimazione. Ciononostante, si è deciso di procedere senza anestesia a un intervento – tecnicamente riuscito, perché ha arrestato l’emorragia – su una donna che era già praticamente deceduta e la cui morte mi è stata invece comunicata circa quattro ore dopo, mentre tutti noi, completamente ignari, assistevamo a un gran viavai di operatori sanitari e persone in abiti civili che entravano e uscivano da quella porta blu. Cosa andavano a fare là dietro tutte quelle persone?

Per ora sono questi gli interrogativi che ci poniamo, perché – come già messo per iscritto da ben due consulenti tecnici di cui abbiamo piena fiducia – sappiamo già con certezza che Tiziana poteva e doveva essere ancora qui con noi, così come sappiamo con certezza che  le indagini nei confronti degli attuali indagati non potranno durare per sempre.

La morte di una giovane mamma, invece, è immutabile ed eterna.

(5 gennaio 2019)

 

LA VASCA DA BAGNO

Immaginate di avere una vasca da bagno piena d’acqua.

Togliete il tappo. Il livello dell’acqua scenderà velocemente se non farete qualcosa, ma non riuscite ancora a trovare il tappo.

Allora aprite il rubinetto. Il livello dell’acqua scenderà molto più lentamente.

Alla fine trovate il tappo e lo mettete al posto giusto. Il livello dell’acqua si fermerà, e tenendo il rubinetto aperto raggiungerà il livello ideale.

Fermatevi un attimo.  

Immaginate ora che la vasca sia una persona, una persona che amate, oppure una vostra paziente se siete un medico.

Immaginate che l’acqua sia il suo sangue e che il buco da cui fuoriesce l’acqua sia la lesione che provoca l’emorragia.

Immaginate che il rubinetto aperto siano le trasfusioni e i farmaci che potrebbero mantenere il livello di sangue adeguato a far funzionare il suo cuore.

Immaginate che il tappo siano i chirurghi che fermano l’emorragia.

Lo avete immaginato?

E ora rispondete a questa domanda:

Prima di trovare e mettere  il tappo, voi cosa fareste?

PROROGATE LE INDAGINI PER LA MORTE DI TIZIANA LOMBARDO

Nei giorni scorsi è stata notificata a me e alle altre persone offese (i parenti stretti) la proroga delle indagini preliminari nei confronti dei dieci indagati per il reato previsto e punito dagli articoli 110 e 589 del Codice Penale – concorso in omicidio colposo – in cui la vittima è identificata in Tiziana Lombardo, mia moglie.

La Procura infatti ritiene opportuno svolgere ulteriore attività d’indagine al fine di verificare l’esistenza dei presupposti per sostenere l’accusa in giudizio.

Ciò significa che bisognerà attendere ancora per sapere quali posizioni, tra quelle dei dieci indagati, potrebbero essere archiviate e chi invece sarà rinviato a giudizio. 

5 ottobre 2017

PUBBLICATO IL LIBRO CHE FA LUCE SULLA MORTE DI TIZIANA LOMBARDO

Scheda (pdf)Comunicato (pdf)Video (Youtube)

A tre mesi dai tragici eventi che potrebbero aver causato la morte della giovane mamma, viene pubblicato, per la Meligrana Editore, il libro dal titolo “Tiziana: Amore che genera Amore”, scritto a quattro mani da Tiziana Lombardo e Antonio Libertino.

Come è ormai tristemente noto, in realtà, la vita di Tiziana Lombardo si è spenta presso l’ospedale di Vibo Valentia il 5 gennaio del 2017: la donna non ne è mai uscita, se non da morta, due giorni dopo aver dato alla luce la sua splendida secondogenita.

Nei giorni successivi a questo tragico evento, il marito ha cominciato a scriverle, a disegnare, a raccontarle storie, come in un colloquio tra vivi e defunti che fa bene alla memoria di chi è passato oltre, all’anima di chi è rimasto e ai cuori di quanti vorranno accostarsi alla lettura.

Riprese gentilmente offerte da Salvatore Accorinti

Come scrive Annalisa Di Muzio, psicologa e psicoterapeuta, nella presentazione del libro, si tratta di «una di quelle rare occasioni in cui c’è spazio per tutti i sentimenti umani: la gioia insieme al dolore, il senso di incredulità e di impotenza, la compassione, la forza, la bellezza, la speranza, il coraggio, l’amore».

Dopo un capitolo intitolato “La nostra storia”, in cui vengono narrati dettagli inediti su ciò di cui Antonio è stato, suo malgrado, testimone diretto, il libro si compone di una sezione ampiamente illustrata, con acquerelli realizzati dall’unico dei due autori rimasto ancora in vita, e tante foto, tra cui alcune scattate dalla stessa Tiziana.

Il tutto è arricchito da una vasta sezione multimediale, disponibile online, con le video interviste rilasciate da Antonio e dal suo avvocato Francesco Ruffa, e oltre un’ora di storie e lettere, con una canzone creata appositamente per Tiziana da Nicola Lico, che ha perso anch’egli di recente la sua amata. Il testo è anche impreziosito da una conclusione scritta dallo scrittore e giornalista Alessandro Stella.

«Questo libro – aggiunge Annalisa di Muzio – che onora la memoria di Tiziana, di ciò che lei è stata e di ciò che continua a essere in un’altra dimensione, racconta con disarmante semplicità il coraggio di un piccolo grande uomo nell’affrontare il dolore, traendo forza da tutto ciò che Tiziana (e la loro vita insieme) gli ha donato e non da ciò che ha perso con la sua scomparsa. Dalle parole di Antonio emerge un grande senso della realtà nel perseguire la verità senza mai lasciarsi sopraffare dalla rabbia, senza mai abbandonarsi all’autocommiserazione, lasciandosi guidare dal suo grande Amore che vince su tutto. Sembra facile ma non lo è».

Il libro è già disponibile (o in arrivo) nelle migliori librerie e online, in formato cartaceo ed eBook. Maggiori informazioni e un’anteprima sono disponibili su www.tizianalombardo.it/libro.

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UN ATTIMO DI RIFLESSIONE (con audio)

Tanti anni fa (più o meno tra il 1999 e il 2001), quando ancora non esisteva Facebook, mi arrivò via email questo testo. Era una “catena di Sant’Antonio”.

Non so perché, ma il testo mi colpì così tanto che lo volli conservare. Anni dopo lo lessi a voce alta anche a te.

A volte io e te siamo riusciti a rendere speciali i nostri giorni, altre volte no, per questo oggi mi va di rileggere queste parole di cui non conosco l’autore, ma che a quel tempo intitolai: Un Attimo di Riflessione.