LO ZOMBIE

ATTENZIONE:  Chi non ha la coscienza a posto, o si lascia facilmente turbare da ciò che legge o ascolta, NON dovrebbe leggere o ascoltare le parole che seguono. Contengono emozioni e pensieri che dovevano essere espressi, anziché repressi. Pensieri ed emozioni che dovevano uscire fuori e permettere, a chi li ha espressi, di continuare a vivere, momento per momento, nel migliore dei modi possibili; e, a chi invece se ne sente destinatario, di scegliere se continuare a crogiolarsi nel suo incubo oppure fermarsi per un attimo e riflettere sulle eventuali conseguenze delle proprie azioni od omissioni.

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Quando uno ha un peso sulla coscienza, se è un essere umano, non riesce a dormire.

Quando uno ha contribuito alla morte di un altro essere umano, la sua coscienza lo tormenta – e continua a farlo, giorno e notte.

Quando uno non ha la coscienza a posto, vuole dimenticare e spera che anche gli altri facciano lo stesso.

Quando uno prova a dimenticare e a far dimenticare quella cosa terribile a cui ha forse contribuito, appena chiude occhio – quelle poche volte in cui riesce a farlo – la sua vittima si presenta a tormentarlo, come se fosse uno zombie, pronto a mangiarselo.

Se è un essere umano, allora farà di tutto perché la sua posizione venga chiarita, assumendosi la sua parte di responsabilità. Chiederà lui stesso di essere sentito, così come forse solo una persona ha fatto finora.

Ma se non è un essere umano, persino nei sui incubi cercherà un modo di sfuggire a quel cadavere con la carne ormai putrefatta che vorrebbe mangiargli il cervello.

Perché se non è un essere umano, persino nei suoi incubi continuerà a fare di tutto perché la gente dimentichi e  nessuno associ più il suo nome a quello  della vittima.

E lascerà scorrere il tempo, verso quell’oblio che qualcun altro non può e non vuole offrirgli.

Ma allora chi è lo zombie? Forse è quella persona, ma non sa ancora di esserlo.