LA PAURA (con audio)

Quando Pasquale e tua madre sono arrivati, io sono uscito dalla stanza per intrattenerlo. Tu sei rimasta con tua madre e uno dei dottori, che ti aveva visitata in precedenza, ti ha detto – balbettando e probabilmente dimenticandosi molte regole della comunicazione medico-paziente – che, se non ti fossi operata, saresti morta.

Il tuo respiro si è fermato, hai sospirato un paio di volte, sei diventata ancora più pallida di quanto già non fossi, segno che la paura si stava impadronendo di te. Tua madre è venuta a chiamarmi di fretta. Ho lasciato Pasquale con gli zii e sono venuto a incoraggiarti, non sapendo quello che ti aveva detto il dottore. Addirittura mi sono permesso di rimproverare tua madre per la faccia da funerale che aveva davanti a te.

Il mostro con gli occhi nelle mani, tratto dal film “Il labirinto del Fauno”, di Guillermo del Toro, che Tiziana ha guardato pochi giorni prima di andare in ospedale

Non avevo paura, ero fiducioso. E lo sono stato fino a quando, dopo che è cominciato quell’evidente via vai di medici e infermieri, qualcuno, dopo le nostre gentili richieste, si è degnato di dirci che eri grave, che ti stavano rianimando, che eri nelle mani del Signore. È stato solo in quel momento che ho cominciato anch’io ad avere paura. Di certo non mi sono ricordato che in quel modo stavo nutrendo il mostro della storia che non ho mai fatto in tempo a raccontarti…

Continua nell’audio 21


L’ALBERO DEI DESIDERI (1) (con audio)

Negli ultimi due anni, di storie ne ho ascoltate e lette davvero tante. Te le ho sempre raccontate poi, a modo mio. Poco prima di Natale, mentre eravamo in macchina per andare a trovare in ospedale Lorenzo, che il 23 novembre era sopravvissuto a un incidente quasi mortale, ti ho raccontato quella che avevo appena trovato.

Così come l’avevo letta non mi era piaciuta tanto, perciò, oltre a quella, te ne ho raccontata anche una mia versione, abbastanza diversa, adattata in modo che fosse utile ai miei studenti di italiano.

Quella sera, non ne abbiamo parlato, ma ho avuto come la sensazione che quella storia ti avesse turbata. Ho scoperto solo da poco che, tempo prima, avevi detto, piena di paura, a tua madre: «E se al parto mi succedesse qualcosa? E se morissi?»

Mi dispiace tanto che tu abbia avuto paura, dolce amore mio. E mi spiace purtroppo che anche tu abbia subito la stessa sorte del protagonista dell’albero dei desideri.